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22 Settembre 2023

Microcarenze nelle piante: effetti negativi e come prevenirli

Microcarenze, macrocarenze e eccessi nutritivi piante: cosa comportano?

La crescita di una pianta dipende sicuramente da una serie di fattori. Tuttavia, la nutrizione svolge un ruolo fondamentale, in quanto consente l’assimilazione di tutte le sostanze utili per lo sviluppo della coltura. Un corretto assorbimento di tutti i nutrienti rappresenta quindi la condizione necessaria per garantire una crescita rigogliosa della pianta. Proprio per questo motivo, è fondamentale monitorare eventuali microcarenze o, al contrario, eccessi nutritivi, che potrebbero avere effetti dannosi sulla salute e, quindi, sullo sviluppo della coltura.

Carenza ed eccesso di azoto

Laddove, ad esempio, la pianta dovesse avere una carenza di azoto, si assisterà a un rallentamento della crescita. In particolare, le foglie più vecchie e basse non riusciranno a produrre clorofilla e inizieranno a ingiallire fra le venature. Con l’avanzamento dei sintomi, le foglie cominceranno a seccarsi e cadere. Al contrario, nel caso in cui la pianta dovesse presentare un eccesso di azoto, il fogliame apparirà molto rigoglioso ma sarà anche più vulnerabile allo stress e agli attacchi di muffa e insetti.

Non solo, i rami risulteranno deboli e si piegheranno più facilmente, l’acqua sarà assimilata in maniera ridotta e i fiori saranno piccoli e radi. A lungo andare, perciò, lo sviluppo della coltura potrebbe risentirne. Vi sarà infatti un lento sviluppo delle radici, i fiori diventeranno a ciuffo e le foglie finiranno per ingiallire e seccare. Per evitare tutto questo, naturalmente, il consiglio è di monitorare l’aspetto della pianta ed eventualmente valutare, in caso di carenza di azoto, l’applicazione di prodotti ad hoc.

Laddove invece vi fosse un eccesso di questo microelemento, sarebbe opportuno intervenire sciacquando il substrato con il triplo di acqua rispetto il volume del vaso. Non solo, nella settimana successiva bisognerebbe evitare di aggiungere fertilizzanti contenenti azoto, in modo tale da favorire il consumo di quello presente in eccesso.

Carenza ferro piante

La carenza di ferro, invece, può comportare l’insorgere di una fisiopatia, che prende il nome di clorosi ferrica. In questo caso, la pianta è caratterizzata dalla presenza di foglie che tendono a sbiadire e perdere progressivamente il colore verde intenso. La fisiopatia si manifesta particolarmente nelle aree internervali e comporta una minore attività fotosintetica.

La mancata capacità di generare clorofilla fa quindi sì che le foglie della pianta, e cioè gli organi principalmente deputati allo svolgimento della fotosintesi clorofilliana, oltre a non poter svolgere il loro compito, appaiano di un colore giallo, più o meno intenso e, spesso, virante verso il bianco. Tanto più è grave la carenza di ferro, quanto più biancastra apparirà la foglia. Il consiglio è quindi di fare molta attenzione ad eventuali cambiamenti nella colorazione, in modo tale da poter intervenire quanto prima.

Clorosi ferrica: come prevenirla

A questo proposito, noi di Benessence suggeriamo di utilizzare Nutrimicro Bio. Si tratta di un prodotto formulato a base di micro e macro elementi (B,Fe, Mn, Zn,Cu, So) complessati con acido lignosolfonico, ideale nel curare rapidamente o prevenire tutte le carenze di microelementi, fra cui quella di ferro.

Il suo impiego consente, in particolare, di stimolare la formazione di clorofilla e determinare una colorazione più intensa di foglie e frutti. Per utilizzarlo correttamente, bisognerà diluire 20-30 ml in 10 litri di acqua e applicare in maniera uniforme sulla superficie interessata. In caso di piante orticole, il consiglio è di applicarlo per tutta la fase vegetativa ogni 7-10 giorni.

In presenza di frutteti, vite e olive, invece, Nutrimicro bio andrebbe adoperato dalla ripresa vegetativa all’ingrossamento dei frutti. Il prodotto è 100% Made in Italy, biologico e certificato Vegan. Di conseguenza, non presenta alcun tipo di rischio per la salute e il benessere di piante e terreno.

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